La ripresa delle attività economiche
La ripresa delle attività economiche e il rilancio produttivo dei territori colpiti dal sisma rappresenta una sfida importante per aiutare le persone sia nel tempo che intercorre fino alla ricostruzione, sia nel futuro
Regioni e Governo hanno concordato sulla necessità di una delocalizzazione temporanea delle attività economiche che, per la prima volta, fosse sostenuta e finanziata da parte dello Stato. In particolare:
Un pacchetto di interventi volti a garantire una ricostruzione nei territori colpiti dal sisma. Per la prima volta nella storia dei sismi in Italia, il risarcimento al 100% è previsto per la ricostruzione di prime case, di seconde case, attività produttive, scorte e beni mobili e immobili. L’obiettivo è assicurare concretamente un rapido ritorno alle normali condizioni di vita nelle aree colpite attraverso il sostegno integrale alla delocalizzazione delle attività economiche.
Le strutture temporanee unitarie in cui ricollocare le attività economiche, per conferire un’attrattiva commerciale alla zona e in modo da dare a tutti la possibilità di delocalizzarsi senza limitarla solo a chi può permettersi di anticipare la spesa per l’attivazione dell’attività di tasca propria. I Comuni di Amatrice e di Accumoli hanno individuato per la realizzazione di strutture temporanee unitarie in cui delocalizzare le attività economiche.
Il Comune di Amatrice ha individuato e preso in possesso: l’area commerciale 7 (precedentemente adibita a deposito Cotral), l’area commerciale 9 (adiacente alla S.R. 577) e l’area food di Amatrice (in zona San Cipriano), ed ha inoltre scelto l’area artigianale del PIP in località Torrita Collegentilesco, già di proprietà comunale, come destinazione delle attività artigianali. La realizzazione dell’area food di Amatrice sta seguendo un suo percorso specifico interamente curato da La7 e RCS MediaGroup. La mensa è già stata inaugurata mentre nei prossimi mesi saranno completati anche gli spazi per i ristoranti. Per quanto riguarda la realizzazione delle due aree commerciali temporanee previste in località San Cipriano, la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, ossia per la realizzazione di fogne, cablature e condutture idriche e del gas, è ultimata; e ora sono in fase di montaggio le strutture che accoglieranno le attività economiche. L’apertura delle due strutture è prevista prima dell’estate.
Il Comune di Accumoli ha individuato e preso in possesso: l’area commerciale (al KM 141,600 della Via Salaria, adiacente all’attuale sede del C.O.C.), su cui sono attualmente in corso i lavori di urbanizzazione primaria per permettere di installare i moduli provvisori acquistati tramite donazioni di enti e associazioni private. Il Comune ha inoltre individuato un’area in cui sarebbe possibile la ricollocazione delle attività artigianali.
L’acquisto degli arredi, delle attrezzature e delle scorte. L’ordinanza 9 del Commissario Errani dello scorso dicembre fissa un contributo pubblico per l’acquisto dell’equivalente dell’80% per quanto riguarda arredi e attrezzature e del 60% per quanto riguarda le scorte funzionali alla ripresa dell’attività. Ieri è stato inoltre annunciato ai commercianti di Amatrice che la Regione intende utilizzare la somma di un milione di euro, donata dalla Camera di Commercio di Roma, per contribuire a coprire la parte restante della spesa.
In parallelo con il complesso lavoro per le strutture unitarie, è stata svolta un’opera di sensibilizzazione e assistenza tecnica anche verso le attività che hanno scelto la delocalizzazione autonoma (ovvero quelle degli altri 13 Comuni più le frazioni di Amatrice e Accumoli) attraverso una serie di assemblee con le imprese, i commercianti e gli artigiani alla presenza dei rappresentanti dei Comuni. Questo ha permesso di assicurare che tutte le attività fossero messe in condizione di fare richiesta di delocalizzazione. Pur essendo la situazione in continua evoluzione, ad oggi sono pervenute le seguenti domande:
- a) 11 da Rieti;
- b) 9 da Leonessa;
- c) 5 da Posta (si sta allestendo un’unica area di delocalizzazione);
- d) 4 da Borbona;
- e) 1 da Cittareale, Cantalice e Cittaducale;
- f) 2 sono in corso di predisposizione da Antrodoco
nessuna da Borgo Velino, Castel S. Angelo, Micigliano, Poggio Bustone e Rivodutri
I bandi a sostegno delle microimprese colpite dal sisma. Tanti i bandi e le iniziative di prossima apertura volte a favorire la ripresa del tessuto produttivo e delle microimprese con sede operativa in uno dei 15 Comuni colpiti dal sisma.
In particolare:
Contributi a fondo perduto, con finanziamenti fino a un massimo di 20mila euro per sostenere progetti di investimento fino all’80% delle spese sostenute. Il bando è rivolto alle microimprese con non più di 10 occupati, fatturato e attivo patrimoniale non superiori a 2 milioni di Euro e con sede operativa in uno dei 15 Comuni colpiti dal sisma, iscritte al Registro delle Imprese o titolari di Partita IVA, esistenti o di nuova costituzione.
Fondo futuro, contributi fino a 25mila euro per gli investimenti per sostenere imprese esistenti, nuovi progetti e nuove esperienze imprenditoriali. Il bando è rivolto alle microimprese con non più di 10 occupati, fatturato e attivo patrimoniale non superiori a 2 milioni di Euro e con sede operativa in uno dei 15 Comuni colpiti dal sisma, iscritte al Registro delle Imprese o titolari di Partita IVA, esistenti o di nuova costituzione.
Finanziamenti agevolati a tasso 0 fino a 10mila euro per la liquidità, con tasso di interesse pari a ZERO e durata fino a 48 mesi, incluso un preammortamento massimo di 12 mesi. Il rimborso è in rate mensili, costanti, posticipate. Il finanziamento è finalizzato a pagamento di imposte, fornitori, etc. Il bando è rivolto alle microimprese con non più di 10 occupati, fatturato e attivo patrimoniale non superiori a 2 milioni di Euro e con sede operativa in uno dei 15 Comuni colpiti dal sisma, iscritte al Registro delle Imprese o titolari di Partita IVA, già esistenti alla data del primo evento sismico (24 agosto 2016) e operative alla data di presentazione domanda. Devono avere almeno uno degli ultimi 2 bilanci prima del sisma in utile; eventuale perdita non deve essere superiore al 10% del fatturato. Prevista una riserva del 50% per le microimprese con sede operativa nel Comune di Rieti.